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La Sardegna investe sul suo patrimonio archeologico e culturale

La Regione stanzia quattro milioni e cinquecentomila euro per valorizzare i beni archeologici e artistici dell’Isola

Sardegna

Un incredibile scrigno di tesori. Perché la Sardegna è molto di più del suo mare splendido. L’acqua cristallina e unica al mondo di certo è il miglior biglietto da visita per l’Isola che però è anche terra di altre meraviglie più o meno nascoste: cultura, tradizioni, storia, archeologia. E l’intera regione è disseminata di beni archeologici e culturali spesso poco o per niente conosciuti. A volte per la mancanza della giusta segnaletica o comunicazione, a volte per l’incuria in cui sono lasciati. Per questo motivo la Regione Sardegna ha deciso di invertire rotta e per valorizzare questo immenso patrimonio ha deciso di aprire le casse regionali e stanziare ulteriori 4 milioni e 500 mila euro per il 2023, come del resto era stato fatto già nel 2022. A commentare il provvedimento lo stesso presidente della Regione, Christian Solinas: «È fondamentale tutelare e valorizzare il grande patrimonio archeologico e artistico presente nei nostri Comuni una ricchezza che può rappresentare anche un importante veicolo di promozione turistica a beneficio dei territori». E tra i beni oggetto degli interventi ci sarà anche il museo MEOC di Aggius in Gallura per i lavori di messa in sicurezza e manutenzione straordinaria della struttura, ma anche l’integrazione delle risorse del Nuraghe Maiori di Tempio, la messa in sicurezza e valorizzazione del Nuraghe Aleri a Tertenia, la messa in sicurezza e valorizzazione del Nuraghe ‘e Porcos a Tresnuraghes, la conservazione e la valorizzazione della Necropoli a domus de janas di Pubusattile a Villanova Monteleone.

Grande la soddisfazione anche dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu che ha poi specificato alcuni dettagli dell’intervento: «La programmazione si svilupperà sulla base delle richieste pervenute dai Comuni e dagli Enti ecclesiastici, garantendo, per quanto possibile, una dislocazione di interventi nelle diverse aree geografiche della Sardegna, attribuendo il finanziamento ai soggetti attuatori. Per l’attuazione dei programmi cofinanziati con risorse europee e statali varranno i relativi cronoprogrammi di realizzazione della spesa». Tra gli altri siti per i quali sono previste risorse ci sono la necropoli  domus de Janas di Sos Furrighesos di Anela, i lavori di restauro e messa in sicurezza del sito archeologico di Cugui ad Arbus, la conservazione e valorizzazione della Necropoli a domus de janas di Mrangias/Mandras ad Ardauli, interventi e allestimenti presso il Museo del Canto a Tenore di Bitti, l’intervento di restauro e valorizzazione del Nuraghe Sirai e la valorizzazione dei risultati scientifici nel museo archeologico di Carbonia.

Inoltre è prevista la manutenzione straordinaria e valorizzazione delle necropoli fenicio punica di Largo Parodo a Carloforte, la ristrutturazione e valorizzazione del fabbricato comunale nel centro storico di Fluminimaggiore (ex asilo), gli interventi di conservazione e valorizzazione del sito preistorico di Acqua Cadda di Nuxis, gli interventi di manutenzione straordinaria nell’area archeologica di Nora, la ristrutturazione delle pitture della “tomba egizia” presso la necropoli punica di Sant’Antioco, il rifacimento della copertura del Museo Archeologico di Santadi, l’intervento di valorizzazione del sito megalitico di Biru e Concas di Sorgono, la realizzazione del Museo del carnevale, con la scuola e i laboratori della cartapesta.

Davide Mosca

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