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La flora e la fauna nel paradiso della Costa Smeralda

Mirto, lentischio, tartarughe e cetacei: i mille volti di una natura che toglie il fiato

costa smeralda

Il colore del mare sfuma dal blu intenso fino al turchese. Sulla terraferma è invece il verde scuro della macchia mediterranea a dominare questo paradiso ambientale famoso in tutto il mondo. La Costa Smeralda, che con il suo 96,3% di aree integralmente naturali risulta una delle zone verdi più grandi d’Europa, è così particolarmente ricca anche dal punto di vista della flora e della fauna. Lecci, corbezzoli, mirto, lentischi. E poi tartarughe, cinghiali, delfini. Tutte specie che contribuiscono a fare di questo angolo di Gallura un luogo dalle infinite sorprese.

La flora

La macchia mediterranea, spettinata dal vento e punteggiata di rocce scolpite da madre natura, cresce forte e rigogliosa. Sono tantissime le piante che colorano e profumano la Costa Smeralda. Qui ci si possono per esempio trovare il mirto, il leccio, il corbezzolo, il lentischio, il cisto, l’olivastro, il ginepro, il rosmarino, l’erica, l’euforbia, l’alloro, la ginestra, l’oleandro, la quercia da sughero. Tutte piante che crescono anche all’interno dei giardini che circondano le ville della Costa Smeralda, dove gli architetti e gli esperti del settore hanno da sempre valorizzato, con una certa attenzione, quelli che sono i simboli della flora locale.

La fauna

E poi gli animali. Tantissimi, sia sulla terra che sotto il pelo del mare. Ci sono per esempio i cinghiali, padroni indiscussi della natura selvaggia dell’isola. E a seguire le lepri, le volpi, le donnole, le testudo marginata, una specie di tartaruga che si trova quasi esclusivamente in Sardegna.

Tra gli uccelli si possono ammirare le pernici, i tordi e anche i falchi. Particolarmente ricco anche il mondo sottomarino. Impossibile, qui, elencare tutte le specie che popolano il mare che bagna la Costa Smeralda. Ma oltre ai più classici saraghi, orate e polpi, non è per nulla raro imbattersi nei delfini, mentre ancora più al largo si possono incrociare anche altri tipi di cetacei, come i capodogli. L’Orso diving di Poltu Quatu, che si trova a una manciata di chilometri da Porto Cervo, organizza per esempio delle indimenticabili escursioni in mare aperto, nell’area del Canyon di Caprera, proprio per permettere ai turisti di assistere da vicino allo straordinario spettacolo regalato da delfini comuni, zifi, stenelle, pesci luna, tursiopi, balenottere, capodogli, tonni e tartarughe marine.

Dario Budroni

Credit:

  • Foto mare e macchia mediterranea Spiaggia del Principe di Marcello Chiodino
  • Foto cetaceo di Orso diving

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