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La bellezza senza tempo dello stazzo gallurese

Un nome che affonda le radici nella storia, nell'architettura e nella cultura della Gallura antica. Andiamo alla scoperta dei più affascinanti

Nell’entroterra gallurese, dove le campagne sono sconfinate e i centri abitati le punteggiano restando però distanti l’uno dall’altro, esistono da secoli delle strutture solitarie solo in apparenza, antiche e tutte d’un pezzo come le famiglie che le hanno abitate e le abitano ancora oggi. Queste strutture sono gli stazzi, il cui nome deriva dal latino statio ovvero “stazione” e conosciuti dal popolo della Gallura come lu stazzu, per moltissimo tempo vero e proprio fulcro delle famiglie che abitavano quelle campagne.
Per il viaggiatore che si avventura tra i boschi e le valli del nord Sardegna, oggi è possibile riscoprirli e ammirarli in tutto il loro antico splendore, pari per bellezza ai numerosi menhir e tombe dei giganti che popolano queste terre.

Lo stazzo era una costruzione unica e rettangolare, costruita con blocchi di granito e solitamente edificata su un solo piano (le case a più piani venivano chiamate lu palazzu), che a sua volta si poteva dividere in diversi ambienti man mano che la famiglia si allargava. La struttura di questa dimora all’esterno e all’interno non era fatta per ostentare uno stato sociale o della ricchezza, voleva invece essere semplice e funzionale, adatta alla vita nei campi e resistente alle intemperie.

Così, sotto il grande tetto di canne e tegole e fuori nella campagna, ogni membro della famiglia portava avanti il suo compito nell’arco della giornata, per poi ritrovarsi nuovamente tutti insieme la sera. A volte in una stessa zona venivano eretti più stazzi che ospitavano diversi nuclei familiari, questi agglomerati si chiamano cussorgie (dal sardo cussogghja) ed erano uniti da legami di parentela e di amicizia molto profondi.

Non è raro trovare uno stazzo in un luogo nascosto come una radura o, al contrario, in un punto sopraelevato rispetto al paesaggio sottostante, perché nel corso del tempo queste case di granito venivano edificate secondo necessità diverse. Alcuni pastori, infatti, desideravano vivere insieme alle loro famiglie in un luogo tranquillo o al sicuro dalle incursioni dei pirati mentre altri edificavano gli stazzi in modo che questi dominassero il territorio circostante, che si trattasse di una pianura o di una collina.

Nella Gallura e in Costa Smeralda esistono numerosi stazzi, alcuni dei quali visitabili all’interno, altri convertiti in strutture ricettive e altri ancora chiusi, ma ammirabili dall’esterno e inseriti in diversi percorsi di trekking come punti di interesse. Ecco alcuni dei più celebri e i musei a loro legati:

Lu Stazzu, Arzachena

Situato tra Arzachena e San Pantaleo, questo stazzo è un ristorante di cucina tipica sarda che offre, insieme ai cibi tradizionali della zona e dintorni, un setting che vuole rievocare proprio la vita nei campi di qualche secolo fa. Perfetto sia per grandi sia per piccoli gruppi, è la tappa ideale se si capita in zona.

L’Agnata di de André, Tempio-Pausania

Situato in località Agnata, vicino a Tempio-Pausania, fu lo stazzo che de André decise di acquistare per sé e la sua famiglia nel 1975. Il terreno di 150 ettari, all’inizio abbandonato e composto da un solo rudere, fu ristrutturato nel corso del tempo dallo stesso cantautore e oggi è un elegante boutique-hotel immerso nel paesaggio sardo, a cui fanno capo l’edificio centrale ricoperto di edere e la casa padronale, il vero e proprio stazzo in cui abitavano de André e la moglie Dori.

Stazzu Manzoni, San Pantaleo

A 5 minuti da San Pantaleo si trova lo Stazzu Manzoni, un luogo piuttosto conosciuto fra i cultori del trekking e delle passeggiate nella natura perché ottimo punto di partenza per esplorare le montagne vicine. Questo stazzo non è visitabile all’interno, ma il suo fascino sta nel non aver subito modifiche nel tempo e di essere immerso nel contesto naturale della campagna gallurese.

Museo dello stazzo Agnana, Luogosanto

Inaugurato nel 2005 a Luogosanto, il museo dello stazzo Agnana è una tappa d’obbligo per chi desidera vedere in prima persona i reperti e le ricostruzioni della vita all’interno di queste case. L’edificio-museo è suddiviso in una cucina-soggiorno, una camera da letto e una stanza adibita a magazzino e contiene al suo interno oggetti originali donati con orgoglio dalla stessa popolazione del paese. L’ingresso alla struttura è gratuito.

Museo dello Stazzo e della Civiltà Contadina, Budoni

Situato a Budoni, sebbene non sia un vero e proprio stazzo ma piuttosto una mostra permanente di oggetti, fotografie e arnesi della vita nella campagna, il museo di Budoni da al visitatore un esempio accurato e ben raccontato di quali fossero le mansioni dei membri della famiglia all’interno della casa e dei momenti più importanti della loro giornata. La mostra fotografica al suo interno e gli eventi che la Pro Loco organizza nel corso dell’anno arricchiscono questo racconto e lo rendono ancora più suggestivo.

Benedetta Piras

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