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I dolci sapori del Carnevale di Sardegna

Zippulas, meraviglias, uvusones, opinos, acciuleddi e arrubiolus sono i sapori della tradizione che conquistano i palati anno dopo anno

Febbraio, il mese del Carnevale e dell’amore, è ormai alle porte e forse avrai già sentito il suo dolce “profumo” di festa nell’aria.

Proprio così, perché nonostante il giorno di San Valentino arrivi prima delle maschere, è sempre il Carnevale con la sua aria di scherzi e festeggiamenti colorati a occupare tutta la scena.

Così nelle strade già iniziano ad affacciarsi i primi addobbi, i negozi riempiono le loro vetrine in vista delle sfilate e immancabilmente le vie si riempiono del profumo dei dolci tipici di ogni territorio. Sentori di zucchero e pochi altri ingredienti le cui ricette arrivano da epoche (e festività) molto più antiche delle usanze odierne.

E in Sardegna? Anche nell’isola il mese di febbraio è l’occasione perfetta per sfornare dolci tradizionali di tutti i gusti e le forme, dai sapori tipici dell’isola.

Dall’impasto allo zafferano, al miele e la ricotta, vediamo insieme quali sono quelli più famosi da provare almeno una volta nella vita!

Zippulas

Le regine del carnevale sardo sono loro, le zeppole.

Ciambelle irregolari e fritte nell’olio da non confondere con i Parafrittus (anche detti “fatti fritti”) le zeppole sono comuni in tutta l’isola e la loro ricetta tradizionale è fra le più fragranti che ci siano.

Il loro sofficissimo impasto a base di farina o semola prevede l’uso di zafferano, arancia e talvolta anche limone e quando gli si vuole dare quella marcia in più, si aggiunge l’acquavite sarda nell’impasto.

Niente zucchero in fase di creazione: verrà spolverato sulla zeppola in dosi massicce a fine cottura!

Meraviglias

Conosciute anche come “chiacchiere” in tutta la penisola, le meraviglias rappresentano la sfiziosissima variante sarda tipica delle zone del centro e del nord Sardegna. Si tratta di un dolce piuttosto antico che alcuni esperti hanno ipotizzato arrivare fino dai Saturnali romani, la festa che precedette la pasqua cristiana.

Pochi ingredienti rendono questi dolci (anch’essi fritti) irresistibili. La ricetta tradizionale li vuole fatti con la pasta violata, un impasto di farina di semola e strutto tipica della Sardegna e una piccola aggiunta di acquavite. Anche in questo caso lo zucchero nell’impasto è opzionale: dopo averli fritti nell’olio dovrai comunque spolverare le meraviglias con abbondante zucchero a velo o, se preferisci, con un po’ di miele.

Da mangiare rigorosamente calde!

Uvusones

Anche detti vuvusones e diffusi soprattutto nel centro Sardegna, preparate queste palline fritte è davvero semplice e veloce.

Anche il loro impasto è realizzato con farina, uovo e strutto (o burro), senza latte ma con un’aggiunta di lievito per renderli belli soffici e rotondi.

Non credere che siano delle zeppole rotonde però, perché a differenza delle famosissime “sorelle”, al loro interno nascondono un cuore morbido a base di miele e acquavite!

Opinus

Anche detti pinu tesu, cuffittura agreste, menduleddas o pistoccheddus, gli opinus devono il loro nome alla forma di pigna che li contraddistingue, nonostante questi dolci siano molto più belli (e buoni) delle pigne.

È possibile gustare questi dolci durante la festa di San Biagio a Gergei, un paese del centro-sud Sardegna vicino a Barumini. Si tratta di una ricorrenza celebrata il 2 e 3 febbraio che nel corso di queste due giornate prevede falò, musica e una bellissima processione di costumi sardi e carri di buoi riccamente decorati.

Sebbene possano sembrare complessi, realizzarli non è così difficile: si tratta di piccoli “pinoli” fatti dalla pasta di semola, fritti e uniti con il miele, vero e proprio collante con il quale gli si da poi la caratteristica forma di pigna.

Ovviamente l’impasto è aromatizzato all’arancia, mentre per i più golosi oltre al miele si possono aggiungere sopra gli opinus anche degli zuccherini colorati o dello zucchero.

Acciuleddi

Dalla Gallura con dolcezza e bellezza arrivano gli Acciuleddi, delle gustose treccine realizzate con la già menzionata pasta violata, aromatizzati con arancia e talvolta con acquavite o anice.

Dopo essere stati intrecciati, questi veri e propri biscotti croccanti vengono fritti e serviti ricoperti di miele e decorati con zuccherini. Il risultato? Uno tira l’altro!

Arrubiolus

Ma anche arrubiolus o bubusones de regottu, sono palline fritte e ricoperte di zucchero realizzate con un impasto a base di ricotta. Se infatti il loro impasto è molto simile a quello delle zeppole, è proprio l’aggiunta di formaggio a renderle uniche rispetto al resto dei dolci tipici del carnevale sardo.

Quando poi nell’impasto non è presente la ricotta, a fare da principe dell’impasto è il formaggio vero e proprio, rendendo il loro sapore ancora più particolare.

Benedetta Piras

Crediti immagini:

  1. Di Rollopack. Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=51414568

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