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«Estate positiva, c’è un ottimismo diffuso»

Il docente Carlo Marcetti crede nella ripresa: «Gli umori degli operatori ci dicono che stiamo andando verso il recupero»

Carlo Marcetti

Il disastro sul pianeta terra per il turismo e l’economia in generale provocato dal coronavirus potrebbe aver assunto la sua parabola discendente. Il peggio sembra passato, anche se i numeri sono ancora troppo effimeri per essere sicuri. Carlo Marcetti, docente della facoltà di Economia prima all’Università di Cagliari e poi a Sassari, ha studiato e insegnato a lungo il turismo nelle sue varie espressioni.

Continua ad essere un consulente prezioso, soprattutto davanti alle incertezze della pandemia. «Dobbiamo andare a vedere quali fossero le attese a inizio anno rispetto al 2019. Il 75% delle presenze rispetto al 2019 era considerato un dato soddisfacente, il 50% un piccolo segnale positivo per smuovere il terreno e il 25/30% un dato terribile. Possiamo dire che oggi stiamo viaggiando intorno a un valore compreso tra la migliore e la seconda aspettativa, secondo i valori di gradimento degli operatori» spiega Marcetti.

Un dato che mette la Sardegna e la Gallura in una posizione più favorevole rispetto al disastro dello scorso anno. «C’è un ottimismo diffuso e le aspettative basate sul “sentiment” e sui numeri dicono che sarà un’estate positiva. La basi statistiche, cioè i numeri, non possono prescindere dagli umori degli operatori, entrambi disegnano un’estate in recupero, nella quale esistono delle variabili» prosegue il docente.

Queste ultime, inevitabilmente, saranno determinate dai comportamenti individuali e dalle scelte dei decisori politici. «La crescita ci sarà se i cittadini manterranno la cautela e applicheranno il rispetto delle regole. Ci vorranno poi elementi di carattere dissuasivo da parte dei soggetti pubblici. Rispetto all’anno scorso c’è la consapevolezza di avere l’arma dei vaccini, anche se la Sardegna resta un po’ indietro. Ma c’è la percezione di una maggiore sicurezza, anche nei turisti che arrivano in Sardegna. Nonostante lo stop ai controlli in porti ed aeroporti».

L’ultimo step, forse quello decisivo, sarà il passaporto sanitario. Il “green pass” europeo che dovrebbe esordire a inizio luglio. «I Paesi evoluti, quelli che costituiscono l’area occidentale dell’Unione Europea, ci saranno tutti. Parliamo alla fine dei Paesi che scambiano con l’Italia il maggior numero di turisti: Francia, Germania, Svizzera, Spagna e Regno Unito. Io penso che da luglio ci sarà l’inizio di un percorso, spero che in questo si cammini velocemente come avvenuto per i vaccini» conclude fiducioso Carlo Marcetti.

Giandomenico Mele

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