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Dinner in the sky, cenare tra le nuvole

Il nuovo format fa salire la temperatura di un incontro a cena con l’emozione di restare sospesi nel vuoto.

Dinner in the sky

Il progetto è nato in Belgio e da maggio del 2006 realizza il sogno di un bambino: quello di cenare tra le nuvole. Negli ultimi anni ha attraversato i cieli di 60 paesi europei migrando in Australia, Giappone, India, Dubai, Sud Africa, Brasile, Stati Uniti, Messico, Canada e Cina. Oltre 10.000 sono gli eventi organizzati da Event in the sky in città che vanno da Parigi a Las Vegas, nonché a Sydney, Città del Capo, Dubai, Bogotà o San Paolo. Un progetto che in Italia è partito da aprile 2019 e già registra una lista d’attesa da capogiro. Cene indimenticabili che, parola di Forbes, si trasformano in “uno dei pasti più incredibili del mondo”. Per esempio, nei cieli sopra Monaco il Principe Alberto sale in quota con al comando lo chef stellato francese Joel Robuchon, ma i menù disponibili per tutti sono una scelta tra le sofisticazioni della cucina italiana, internazionale o fusion.

La struttura di Dinner in the sky è composta da tavolo appositamente progettato che lascia sbalorditi 22 ospiti, accomodati in confortevoli sedili in pelle, in una straordinaria esperienza di sospensione. Da una prospettiva di 50 metri d’altezza la tavola è imbandita per una cena di rappresentanza, per un incontro galante o per una festa a sorpresa. Fino a 5 persone possono inoltre agire nel corridoio del tavolo per show cooking, intrattenimento, tra il personale di servizio o il team di telecamere. Insomma, Dinner in the sky sta spopolando e, tra prenotazioni e richieste che superano di gran lunga la possibilità di soddisfazione almeno nel breve termine, il format si diffonde a macchia d’olio e lascia che a parlare di sé sia un passaparola che spiega quanto una suggestione unica renda indimenticabile una comune occasione conviviale.

Durante l’evento un team professionisti si occupa delle varie fasi: gestori di eventi e tecnici avranno bisogno di tre ore per la costruzione dell’impianto e altrettante per smontare il tutto.

Il tavolo da 5 tonnellate viene sollevato su 16 cavi di acciaio da una gru da 120 tonnellate. A seconda dell’evento Dinner in the sky può anche essere utilizzato con più piattaforme e il numero di tavoli può variare. Le piattaforme aggiuntive vengono portate alla stessa altezza con altre gru ed espandono lo spettro di azione per sfilate moda o lanci di nuovi prodotti, ad esempio automobili, nonché come palcoscenico per gruppi musicali, insomma le possibilità sono davvero illimitate.

67 piattaforme in 5 continenti, Dinner in the sky Italia  vede alla guida Stefano Burotti, partner e concessionario esclusivo per l’Italia, le isole e la Repubblica di San Marino, da 3 anni è impegnato nella selezione di brand e maestranze. Risultato un esercito di nomi le cui competenze sono garanzie indiscusse di successo e, tra le recenti trattative che lo vedono impegnato in Costa Smeralda, dichiara di voler sbarcare in Sardegna.

«Credo che questo tratto di costa rappresenti una porta importante non tanto sull’isola Sardegna quanto sulla nostra nazione. – spiega Burotti – Nella storia italiana solo la Costa Smeralda è riuscita a rappresentare l’eco che a livello internazionale risuona di una bellezza che trascende il dato paesaggio. Uno dei rari casi in Italia di rigore nella trasformazione di ciò che davvero attiene al patrimonio locale. Qui un’idea di qualità totale parla di noi nel mondo ma soprattutto riesce a mantenere questa conversazione viva nel tempo.» 

Possiamo chiamare Dinner in the sky, come il New York Times, “una cena esclusiva e al di là dell’ordinario” oppure come la CNN “un’esperienza di alto livello” ma per quanto i principali media mondiali abbiano mostrato il loro interesse o le celebrità di fama internazionale, come Prince Albert of Monaco, Hiromi Izawaki, Oscar B.Goodman abbiano preso posto ai tavoli da pranzo tra le nuvole, il successo di questo fenomeno resta essenzialmente legato a due fattori: emozione e sicurezza.

«Questa ossessione per la sicurezza è uno dei motivi per cui Dinner in the Sky è ora operativo in oltre 60 paesi e ha ottenuto le autorizzazioni ufficiali – spiega Stefano Burotti – da enti accreditati sono state rilasciate le certificazioni per poter esercitare in Italia.» 

Il cielo non è un limite, la mente invece lo può diventare.

Anna Maria Turra

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