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Daddy G – la storia dei Massive Attack in una ricca serata al Waterfront

Uno dei leader dei Massive Attack proporrà i migliori successi del gruppo in un DJ set tutto da vivere.

Il 18 agosto si terrà l’ultimo grande concerto in programma al Waterfront Costa Smeralda. Un percorso tortuoso, un sali e scendi di energia come ben raffigurato dalle luci che segnano il volume delle casse accese, in attesa che il suono dia inizio allo show. Il pubblico si è divertito, e continuerà sicuramente a farlo dopo che Daddy G, uno degli storici fondatori dei Massive Attack, salirà sul palco del Waterfront chiudendo in bellezza una serata che riporterà il pubblico indietro di 20 anni.

Il corso tratteggiato dagli organizzatori sembra proprio avere una forma ciclica. Si è partiti con i Morcheeba, una band che è cresciuta con il trip hop nel sangue, ma la tappa finale di questo grand tour musicale ha come scenario una città che ha permesso la nascita e la crescita di questo genere: Bristol.

È lì che nasce Grant Marshall (Daddy G), ed è da quei quartieri pieni di sfumature che decide di sperimentare diverse tonalità sonore insieme ai suoi colleghi, Robert “3D” del Naja e Andrew “Mushroom” Vowles. Gli anni ’90 sono stati per molti un epoca di rottura con il passato. Chi pensa al decennio precedente, lo rappresenta carico di quei neon scintillanti accompagnati dalla musica dance dall’affermazione dell’hip hop sulla scena internazionale, non solo per il sound rivoluzionario, ma perché poteva essere l’unica strada per chi sperava un giorno di staccarsi dalla periferia e inseguire il sogno del self made man. Molti ce la faranno, ma non tutti. Ed è qui che cominciano a sentirsi i primi scricchiolii.

Il sogno sembra non funzionare più, sostituito dalle incertezze e dal disagio che dovranno comunque sudarsela per vincere contro l’audacia e la ricchezza contenuta in alcuni brani che usciranno di lì a poco.

Cade il muro di Berlino, e c’è chi parla di “fine della storia”, che ha subito risposto per le rime ai più pessimisti. Come fa la storia a finire se ci sono tante guerre da combattere e da risolvere al più presto? Il clima geopolitico si sarà pure allentato, ma a preoccupare gli artisti è la sfiducia verso il futuro.

I Massive Attack da questo punto di vista sono riusciti a incanalare il tutto in un vortice creativo unico e rivoluzionario, rompendo di fatto con gli anni ’80 con il trip hop. In molte delle loro canzoni le emozioni si contrastano reciprocamente.

Questo grazie a un sound radicale, complesso, capace di toccare  jazz, dance, soul e hip hop come nel caso di Unfinished Sympathy, inserito da molti critici nella lista dei migliori brani mai composti.

Il suono destabilizzante di quella canzone sembra andare in contrasto con la voce soave di Shara Nelson che, come si vede nel video, si incammina verso strade non proprio tranquille. Il contesto sembra segnalare i pericoli che potrebbe intercettare lungo il suo cammino. Ma lei continua non curante di quello che le sta attorno. Questa difficile, ma per i Massive Attack possibile, convivenza tra gioia e angoscia raggiunge il suo culmine nell’album iconico del gruppo, Mezzanine. A più di vent’anni dalla sua uscita non sembra essersi sbiadito per niente. Al contrario, viene persino rilanciato ad aprile in una nuova edizione contenente tre vinili con l’aggiunta di alcuni remix esclusivi realizzati da Mad Professor durante la fase di registrazione dell’album.

Tra i brani spiccano Angel e Teardrop, che ancora oggi ascoltandolo riesce a trasmettere le stesse identiche emozioni. Il ritmo artificioso del battito cardiaco iniziale dà l’impressione di essere inizialmente in bilico e in apnea, accentuato grazie al video meraviglioso diretto da Walter Stern, che raffigura un bambino dentro l’embrione materno. Sarà poi sollievo che la giovane Elizabeth Fraser riesce a incanalare nella voce di quel bimbo a riportare l’equilibrio, rendendo Teardrop (e, di conseguenza Mezzanine) un vero e proprio capolavoro musicale. Tutto questo, e molto altro, sarà portato davanti al pubblico del Waterfront che avrà quindi l’opportunità di sentire live un concerto come quello di Daddy G che dalle premesse ha tutte le carte in regola per essere qualcosa di memorabile e indelebile.

Riccardo Lo Re

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