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Coronavirus, la sfida dei musei

La Galleria degli Uffizi di Firenze è promotrice dell'iniziativa per mostrare grandi opere d'arte grazie a percorsi virtuali durante l'emergenza. E non è sola

Le disposizioni del Governo italiano che chiedono ai cittadini di rimanere a casa per contenere la diffusione del coronavirus ha portato alla chiusura e al fermo di mostre e musei. Il direttore degli Uffizi di Firenze, Eike Schmidt s’è fatto promotore di un’iniziativa attraverso i social media. La campagna si chiama Uffizi Decameron. Obiettivo: aiutare a sentirsi meno soli, nel segno della grande arte, tutti coloro che restano in casa, per aiutare la campagna di prevenzione del contagio da coronavirus. «Evitiamo ogni contagio, tranne quello della bellezza – ha dichiarato il direttore – Anche se i musei hanno dovuto chiudere le loro porte, l’arte non si ferma. I tesori degli Uffizi, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli vi terranno compagnia in queste settimane di comune impegno contro il diffondersi del virus. Gli Uffizi saranno con voi, nelle vostre case, per superare tutti insieme l’attuale momento di difficoltà.»

E così ogni giorno, sui profili social degli Uffizi, vengono pubblicate foto, video e storie dedicate ai capolavori custoditi nella Galleria delle Statue e delle Pitture, in Palazzo Pitti e nel Giardino di Boboli. Il nome della campagna, Uffizi Decameron, che ha l’hashtag #UffiziDecameron, è ispirato appunto alla celebre opera di Giovanni Boccaccio scritta nella metà del Trecento. In essa, dieci giovani sfuggono al contagio della peste nera rifugiandosi in una villa sui colli sopra Firenze: per combattere la noia del ritiro forzato ciascuno di loro racconta una novella al giorno, ispirandosi ogni volta a un tema diverso.

Così gli Uffizi si trasformano in un rifugio virtuale: il programma su Instagram, Twitter, YouTube e sul sito web viene ampliato e potenziato con l’apertura di un altro canale social, Facebook, alla pagina Gallerie degli Uffizi e come nel capolavoro di Boccaccio, ogni giorno saranno raccontate  le storie, le opere, i personaggi dei nostri bellissimi musei, unendoci nel nome della cultura, dell’arte e – perché no – dello svago. Nell’ambito di Uffizi Decameron ci sarà anche La mia Sala, serie di mini-tour virtuali nei quali gli assistenti museali illustreranno in video alcuni più suggestivi angoli delle Gallerie, con i loro segreti e le loro opere.

Ad arricchire e affiancare Uffizi Decameron sarà anche la pubblicazione sui social di immagini, video e contenuti dedicati a Raffaello e ai suoi capolavori, celebrati nella ricorrenza del cinquecentenario dalla sua morte. Oltre all’istituzione fiorentina altri musei hanno scelto la strada dei percorsi virtuali, come, per esempio il Museo Egizio di Torino: dal suo sito si possono visitare le sale ristrutturate, mentre su Facebook il direttore Christian Greco conduce dei video tour in cui racconta gli oggetti della prestigiosa collezione. A Milano la Pinacoteca di Brera permette di ammirare da vicino i capolavori della storia dell’arte mondiale che custodisce, come anche per i Musei Vaticani di Roma.

Lo stesso avviene in Europa: in internet è possibile entrare nel Louvre, il celebre museo di Parigi, visitando le sale e anche la piazza, compresa la piramide di vetro, l’Ermitage di San Pietroburgo, il British Museum di Londra, il Museo Archeologico di Atene e il Museo del Prado di Madrid con opere e artisti illustrati attraverso una linea temporale a più livelli, mentre la collezione è raccontata e descritta dal direttore: Miguel Falomir.

E al di là dell’Atlantico? A parte il Metropolitan Museum di New York è a disposizione dei navigatori anche la National Gallery di Washington mentre attraverso il Google Art Project, oltre al Moma, si potrà accedere ai 60 migliori musei del mondo.

Fabio Schiavo

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