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Carrasciali Timpiesu, il museo del carnevale

Nel cuore di Tempio Pausania, personaggi, storia e costumi della festa popolare tanto amata

Carrasciali Timpiesu

È il Museo del Carrasciali Timpiesu a custodire la storia del carnevale di Tempio Pausania, rilanciando la notorietà a livello nazionale di una festa popolare tanto amata e soprattutto partecipata; personaggi, storia e costumi da ora saranno accessibili davvero a tutti grazie anche un tour virtuale.

Ed è nel cuore della città di pietra, Tempio Pausania, che viene aperta al pubblico la prima delle tre raccolte di fotografie, filmati e costumi che dà vita all’allestimento del nascente Museo del Carrasciali Timpiesu. Un accurato lavoro di ricerca e selezione, per una prima tranche di contenuti e reperti sul carnevale di cui a breve sarà pubblicato anche un virtual tour.

Un museo da sogno che sta per diventare realtà e che, in questa prima fase, si sviluppa in due spazi distinti: Palazzina Comando e Spazio Faber. Porte aperte sulla prima delle tre sezioni della mostra definitiva di foto, video e abiti sfavillanti, i più significativi, quelli legati alle narrazioni e alle maschere che hanno, nel corso del tempo, caratterizzato il carnevale tempiese dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Aprendo al pubblico le sale del primo piano della Palazzina Comando, la Pischinaccia, area storicamente destinata al carnevale, e le stanze per la visione dei video si apre anche alla portata delle evoluzioni di traiettoria della festa pagana la cui affluenza di visitatori raggiunge ogni anno numeri straordinari. Video in bianco e nero, in strabilianti montaggi, si alternano alle immagini dai mille colori; le facce note, segnate dalle rughe dell’esperienza, percorrono le strade di una comunità che confida nei suoi giovani che hanno ereditato il timone del comando. La sarabanda che ricalca il reale, e che nella realizzazione di carri mostra allegorie ogni anno sempre più ricercate e perfette, nei diversi gruppi di appartenenza riesce, nella gioiosa competizione e nella burla, a sciogliere le tensioni del quotidiano. Un’ultima sala ospita una carrellata di scatti sui momenti cruciali, come preziosissime testimonianze di un appuntamento che continua a scalare, imperterrito, i vertici delle classifiche delle più pittoresche manifestazioni del carnevale in Italia. Tempio Pausania, oggi affermata star nel panorama nazionale, accoglie una selezione dei costumi che hanno caratterizzato il desiderio di rinnovamento e di crescita valoriale che da sempre la popolazione sa esprimere attraverso l’allegria. È infatti un carnevale organizzato da tantissimi volontari riuniti in diverse associazioni, ognuna delle quali svolge compiti ben definiti, coordinati dall’amministrazione comunale. La più importante kermesse cittadina oggi diviene protagonista di un museo grazie al finanziamento regionale ottenuto dall’Assessorato regionale alla Cultura.
Una comunità intera titolare dell’evento che tra enti, privati, figuranti si muove operosissima e fantasiosa accanto ai maestri carrascialai che da tempo accarezzano l’idea della struttura museale, continuando ad impegnarsi con energia nella pratica di un lavoro titanico per dar vita all’evento.

L’associazione Carrasciali, con il direttore artistico della manifestazione Alessandro Achenza, si è occupata della cernita e dello studio della mole imponente di materiale a disposizione, così come della realizzazione video e della stampa delle foto esposte. Con la collaborazione e la generosità di filmaker, fotografi e collezionisti si è messo a sistema un patrimonio comune di inestimabile valore nei reperti della storica sei giorni.

Il tour virtuale

A breve altro materiale sarà vagliato e grazie al tour virtuale sarà possibile accedere sia a questa prima sezione che alle prossime due ancora in lavorazione, per giungere all’esposizione finale che rappresenterà l’anima del carnevale nel Museo del Carrasciali Timpiesu. Le associazioni, forti del contributo del comune di Tempio Pausania, lanciano così un appello ai tanti figuranti e sostenitori della settimana più folle dell’anno per poter mettere a disposizione della struttura museale i costumi delle passate edizioni e tutto quel patrimonio che è in grado di raccontare ciò che solo la partecipazione diretta permette di vivere.

Anna Maria Turra

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